martedì 20 novembre 2012

2. And I need a job so I want to be a Paperback Writer

Ferrara, 20-11-2012. Pomeriggio


Seconda scheggia emozionale.
Si prosegue con il diario di viaggio del povero Franz ( nome soggetto a cambiamento) che si barcamena tra università, lavoro e Cecilia.
E' probabile che l'ispirazione per questo secondo capitoletto mi sia venuta da un'esperienza vissuta. D'altra parte si attinge sempre dal proprio bagaglio culturale e personale.
Qui entra in scena anche un ulteriore personaggio il caporedattore Guido di questo giornale locale assolutamente fittizio ( ;) ).
Questo secondo capitoletto è breve ma che ci volete fare, così era il manoscritto che ho ritrovato, anzi mancava pure il titolo del capitolo, ho optato per una vecchia canzone dei Beatles che mi pareva adeguata.



2."And I Need a Job, so I want to be a Paperback Writer"
 
Martedì 16 Gennaio, 2001. Mattina, tarda.


La prima cosa che pensi è: Cos'è tutto questo?
Senza accorgertene hai compiuto vent'anni, qualche mese prima eri ancora un teenager poi d'un tratto BUM ! Sei nella decade dei venti, non più un ragazzo e nemmeno un uomo.
E' un periodo confuso, sono giornate in cui non hai certezza di quello che farai il giorno dopo, con chi sarai, e perché. Ti trovi catapultato in un mondo che corre troppo veloce e tu abituato ai lenti ritmi di un teenager liceale fai fatica a stare al passo. Il bello è che tu non ti senti cambiato, più maturo, ma gli altri ti ci vedono. E' un momento in cui devi scegliere che fare della tua vita. Io da molto prima dei vent'anni ho sempre fortemente voluto essere uno scrittore. Durante il liceo avevo scartato diversi ipotetici lavori, al primo anno volevo fare l'avvocato, solo un folle vorrebbe fermamente fare l'avvocato, ma, sapete, ero contagiato da una mania televisiva per Perry Mason e per Avvocati a Los Angeles. Al terzo anno, invece, volevo essere un affermato disegnatore di fumetti come grandi artisti come Jim Lee, Alan Davis, Todd McFarlane, John Byrne, John Romita Jr, etc. Al quarto ero assolutamente convinto che sarei stato un ottimo medico come il Dr Greene di ER Medici in Prima Linea. Al quinto anno dopo aver scartato lavori come l'agente dell'FBI, il detective privato ed il fotografo capii che sarei stato quello che in fondo avevo sempre voluto essere uno che sapeva trasmettere qualcosa con le parole scritte, un giornalista o uno scrittore, o almeno ci provava.
Ora, come già vi dicevo, un mio libercolo era uscito e stavo lavorando come giornalista part time, per il Ferrara Città, settimanale di notizie ed annunci pubblicitari.
Tutto in regola con i sogni di un ventunenne quasi ventiduenne giusto?
Sbagliato !
Tutto era in movimento, avevo imparato che negli anni dell'università non si è mai fermi, mai stabili, è sempre un correre, un farsi in quattro per rispettare le scadenze, un toccata e fuga. Un sacco di elementi non si incastravano nel mio personale Tetris, primo fra tutti Cecilia.
Ma quel 16 Gennaio 2001, martedì, c'erano altre cose che mi frullavano in testa.
Il mio caporedattore, Guido, mi aveva telefonato.
- Ciao Francesco.
- Ehilà, ciao Guido...
- Senti Francesco, avrei un'idea carina...

Quando Guido ha un'idea, per me sono sempre cazzi.
L'ultima volta che ha avuto un'idea carina ho dovuto girare per mezza città, sotto Natale, per sentire da diverse agenzie di viaggi le mete più gettonate dal ferrarese tipo. Così incrociai le dita per questa ultima idea "carina".

- Dimmi pure...
- Ti andrebbe di recensire “La Casa del Boia”?
- …
- E' un lavoro molto interessante di una casa editrice locale, è un fumetto, lo hai per caso presente?
- No, direi di no...
- Be, quand'è che mi hai detto di avere l'esame all'università?
- Domani.
- Se ti faccio avere una copia del fumetto per giovedì mattina tipo verso le dieci, ci daresti un'occhiata? - Che, in gergo guidesco, vuol dire fammi la recensione.
- Si, ok, per quando...
- Ah, abbastanza presto, venerdì nel primissimo pomeriggio.
Neanche un giorno di tempo, era dura.
- Si,lo recensisco volentieri.
- Ottimo, ah senti...
- Dimmi...
- Molto probabilmente Giovedì mattina io non ci sono in redazione, comunque ti lascio il tutto dalla Robi. - la Roberta era la segretaria ventottenne strafiga ed efficiente della redazione.
- Va bene, non c'è problema.
- Benissimo allora.
- Ah Guido, da quanti caratteri lo vuoi?
- Direi il solito, per una recensione, un mille caratteri può andare bene.
- D'accordo, mille.
- Ok, bene Francesco, ti ringrazio e ci vediamo presto.
- Ok ciao...
- Ciao.

Bene.
L'esame domani mattina, lezione nel pomeriggio. Sarò a casa per le otto di sera. Giovedì mattina in Redazione. Giovedì pomeriggio leggere “La Casa del Boia” recensirlo. Spedirlo via mail a Guido per venerdì nel primissimo pomeriggio, lui arriva in redazione per le 3, quindi che se lo trovi già li.
Non male. Fanculo. Devo ammettere che la vita del giornalista mi piaceva.
Eccome.


1 commento:

  1. ah se cancello i commenti è perchè non sono costruttivi e nemmeno illuminanti.

    RispondiElimina